RADICALI LIBERI – cosa sono?

01.09.2020

RADICALI LIBERI – cosa sono?

Il radicale libero è una “specie chimica” che possiede un elettrone “spaiato”, cioè libero e quindi molto instabile.
L’elettrone spaiato, attivissimo, in un lasso di tempo breve, cerca di neutralizzare la sua carica elettrica legandosi ad una molecola vicina. A sua volta questa molecola, ricevendo il radicale libero, diviene elettricamente instabile (spaiata) e tende a “saturarsi” in un’altra molecola.
Assistiamo in questo modo a reazioni a catena che sviluppano numerose sostanze tossiche, dannose all’organismo e alla pelle.

Le aggressioni più gravi riguardano il DNA, cioè il patrimonio genetico cellulare la cui alterazione conduce a potenziali effetti mutageni e cancerogeni.

I radicali liberi danneggiano anche le membrane cellulari e possono inattivare enzimi cutanei importanti per le reazioni metaboliche e per le riparazioni strutturali. Nel nostro organismo si formano radicali liberi ogni giorno. I più noti sono lo jone superossido, l’ossigeno singoletto, i radicali idrossilici, il perossido di idrogeno.

Tuttavia la loro attività nociva è contrastata dai mezzi di difesa naturali del nostro organismo: enzimi, vitamine, oligoelementi, cofattori.
Le cellule del corpo umano possiedono essenzialmente due meccanismi di difesa contro i radicali liberi:
le piccole molecole “spazzino”, tocoferoli, carotene, vitamina C, glutatione ed altri elementi.
i sistemi enzimatici SOD (superossidodismutasi), GPO (glutationeperossidasi), catalasi, coadiuvati nella loro azione da cofattori come la vitamina A e la vitamina E, i flavonoidi, il pantenolo, il selenio, lo zinco, il magnesio, il betacarotene e l’acido lipoico o tiottico.

Tra invecchiamento intrinseco (aging) e quello estrinseco (photoaging) esistono differenze basilari macroscopiche e microscopiche.
Tenerle distinte è fondamentale per orientare correttamente i trattamenti preventivi e curativi da effettuare.
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Complessivamente le differenze possono essere raggruppate in tutte le manifestazioni di atrofia per l’invecchiamento intrinseco e quelle di ipertrofia per l’invecchiamento estrinseco.
Mentre l’aging si caratterizza per un assottigliamento e una perdita di spessore cutaneo, con una superficie che rimane liscia (a parte l’approfondimento delle sole rughe di espressione), il photoaging mostra una pelle ruvida, irregolarmente pigmentata, secca, con rugosità profonde non solo di espressione.

Fonte: “La mia pelle: dermatologia estetica” della dottoressa G. Hunger Ricci e A. Paolorosso.

 

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